Rubrica "FavolosaMente"

“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”

Gianni Rodari




Da oggi, con la collaborazione di “Leggibaleno” diamo l’avvio ad una nuova rubrica.

Per parlare di Storie.

Per raccontare ancora una volta quanto sia importante la lettura sia per i più piccoli che per i più grandi.

Abbiamo pensato alla rubrica “FavolosaMente” (dalla Favola alla Mente) come ad uno spazio che insieme ci faccia riflettere, ci dia quelli che chiamo “spunti di pensiero”, ci faccia divertire e sorridere sia da soli che insieme ai nostri figli.

Nella filosofia di prendersi al giorno una sana pausa per se, un aspetto importante sia anche quello di far fuoriuscire l’arte attraverso l’arte.

Cosa c’è di più bello che tirare fuori la ricchezza che c’è dentro ognuno di noi e guardare la vita a volte da una prospettiva diversa.

Nella pagina Facebook de "Il Leggibaleno" troverete quanto sia ricca ogni favola. Con un po’ di creatività e favola, si scoprono, infatti “oggetti” meravigliosi.

Allora via alla fantasia e alla manualità che ci permette di interpretare, giocare, cambiare, recitare, fare di un testo scritto un’astronave.

In questo “contesto” invece cercheremo le trame, i piccoli consigli, le suggestioni, i collegamenti che possono nascere anche da uno scritto per bambini. Per provare a spegnere un po’ tutta quest’elettricità che ci circonda; guardarsi in faccia e condividere un momento unico e prezioso.

Ogni mercoledì aggiungeremo in questo spazio un commento ad una lettura dedicata ai bambini/ragazzi.

Abbiamo pensato di iniziare questa avventura nel mondo della narrazione, con uno dei più importanti scrittori e poeti per bambini e ragazzi Gianni Rodari.

E’ una curiosità che mantengo intatta da quando ero bambina, capire la vita dei personaggi che hanno dato alla nostra un tocco di colore in più. 

Oggi il nostro raccontare sarà su di lui.


“Non tutti sanno che Gianni Rodari si chiamava Giovanni, ma tutti lo chiamavano Gian Franco in arte poi conosciuto come Gianni.

Nasce a Omega il 23 ottobre 1920. Sul lago d'Orta, uno specchio d'acqua prealpino situato vicino Novara
Il papà era un fornaio, che sposò in seconde nozze, la mamma, la commessa del negozio.
Siccome i genitori lavoravano molto venne seguito da una balia, fino alla morte del padre che venne quando lui aveva soli nove anni.

Rimasta vedova, la mamma, con i suoi due figli Gianni e Cesare, il fratello di Gianni più piccolo di un anno, si trasferirono a Gavirate, paese natale della mamma.

A 11 anni la mamma lo fece entrare nel seminario, ma lui non voleva fare il prete e cosi lo iscrisse alla scuola per diventare maestro.

A 14 anni, Gianni che amava la musica e studiare violino, con i suoi amici cominciò a suonare nelle osterie vicino casa.

A 17 anni divenne maestro e cominciò a insegnare. Era molto giovane e ritrovò subito nella fantasia dei bambini la sua di quando era più piccolo.  Si faceva aiutare dai suoi alunni a correggere le favole che scriveva per loro.  

Durante la guerra perse i suoi più cari amici. Entrò a far parte della resistenza. Amava la pace.

Finita la guerra, inizio la sua carriera giornalistica, scrisse articoli su quotidiani e periodici; curò libri e rubriche per ragazzi.

A 33 anni sposò Maria Teresa Ferretti.

A 37 anni divenne papà di Paola.

Con la sua famiglia si trasferirono a Roma nel quartiere Gianicolense.
Assunse la direzione del “Giornale dei genitori”.

Nel 1970 vinse il Premio "Hans Christian Andersen". 

Un premio importantissimo.

Tre anni dopo uscì il suo capolavoro pedagogico, frutto di anni di lavoro passati con il mondo della fantasia: Grammatica della Fantasia; introduzione all'arte di inventare storie.

Un saggio indirizzato a insegnanti, genitori e animatori.

Con il finto nome di “Benelux” cominciò a tenere sul giornale “Paese Sera” una rubrica molto seguita.

Partecipò a molte conferenze e incontri nelle scuole italiane, con insegnanti, genitori, alunni, gruppi teatrali per ragazzi.

Fece molti viaggi in Unione Sovietica dove i suoi libri erano diffusissimi. Andò anche in Cina e in Bulgaria.

Il 10 aprile 1980 per l ‘occlusione di una vena alla gamba sinistra fu ricoverato.

L’operazione non ebbe buon esito e Gianni Rodari morì quattro giorni dopo. Era il 14 aprile. Aveva 59 anni.

Ora riposa nel Cimitero del Verano.




Tante sono le sue opere che hanno appassionato grandi e piccoli.

La sua fantasia e originalità, il suo colore e il suo “buon” senso di stravolgere la realtà arriva intatto ai giorni nostri, ci fa sorridere, ci fa riflettere.

I suoi testi pacifisti sono stati, inoltre, musicati da molti cantautori italiani.

E’ fondamentale per chi non è più così piccolo insegnare ai meno grandi le meraviglie che si possono scovare in questa vita che molto spesso va troppo veloce.


“La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa può dare le chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”

Gianni Rodari

Commenti

  1. Leggere anche poco al giorno,ma leggere,e sempre meglio di niente.piccole pillole verso la libertá.

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