“Il Carnevale di Arlecchino” di Joan Mirò
La storia che si racconta a scuola di Arlecchino
parla di amicizia e di bontà.
Tutti, o quasi tutti, sanno che Arlecchino era un
bambino così povero che la mamma non aveva neanche i soldi per comprargli un
bella maschera di carnevale.
I compagni di classe allora raccolgono ognuno un
pezzetto di stoffa e la mamma riesce così a cucire uno dei più bei abiti che si
sia mai visto, colorato e originale!
Arlecchino è felice!
I bambini sono felici di essere stati generosi con
un loro compagno.
E fino a qui ci siamo, potremo parlare di bontà, di
amicizia, di originalità, di costruire con le proprie mani, qualcosa che è
unico e speciale proprio perché è frutto di un lavoro creativo - non come i
costosissimi vestiti confezionati che mi fanno tristezza solo a vederli perché sono
tutti uguali (fatti da bambini!!!)
Oggi però mi piace parlare di un quadro che trovo
eccezionale, che ci spinge un po’ più in là dalle cose che vediamo.
Ed è rappresentato dal “Il Carnevale di Arlecchino”,
un dipinto a olio su tela, realizzato dal pittore e scultore spagnolo Joan
Mirò. Un opera del Surrealismo.
Mirò nel suo studio a Parigi tra il 1924 e il 1925 realizzò questo
dipinto, oggi conservato nella Albright-Knox Art Gallery di Buffalo (Stati
Uniti d’America)
In questo quadro l’artista
rappresenta le sue visioni.
Lo scopo di Mirò
infatti, è quello di stravolgere le cose
reali e fare degli oggetti un misto tra sogno e realtà.
Qualche elemento,
come il gatto, il tavolo, un pesce, una scala a pioli, mantengono le loro
principali caratteristiche, ma sono sotto la lente trasformata della fantasia,
infatti, gli oggetti sembrano leggeri, più simili ad un invenzione, colti
direttamente dalla parte più profonda dell’essere, la creatività (inconscio).
Dalla finestra si
nota un triangolo nero che simboleggia la Torre Eiffel, la sua città.
Compare ancora una
volta la scala a pioli, ricorrente nelle opere di Mirò, che rappresenta
l’andare oltre la realtà, nel luogo magico del surreale.
Oggi guardiamo i più piccoli, i nostri
bambini, perché loro sanno fare questo ogni giorno.
Come nel genio di Mirò, anche i bambini d’istinto
e con naturalezza trasformano le cose in un originalità che non ha ne tempo ne
spazio.
Che oggi anche gli adulti possano,
copiare l’istinto dei bambini, trasformare la realtà in qualcosa di diverso.
Può fare solo che bene.
E poi non dimentichiamo che… a
Carnevale ogni scherzo vale!
A mercoledì prossimo con la nostra Rubrica FavolosaMente!!!
Bello il dipinto di miró,sopratutto per il suo modo di vedere e rappresentare in modo surreale.un pó come fanno i bambini é vero.Buon carnevale a tutti!!
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