Brif, bruf, braf di Gianni Rodari da Favole al telefono




La felicità di essere al mondo


“Due bambini stanno giocando in un cortile e parlano tra di loro una lingua incomprensibile, soprattutto per le orecchie degli altri.
Un signore e una signora vicino a loro, li ascoltano e mentre la signora pensa a quanto siano schiocchi, il vecchio signore le risponde che invece ha capito tutto.
Nel loro linguaggio esprimono la felicità di essere al mondo”.



Bellissima storia, importante, ci parla a più livelli e di tante cose. Complicità, tristezza, positività, non per ultimo degli adulti che non hanno dimenticato il loro essere bambini.





Complicità:
C’è n linguaggio speciale che capiscono solo i due ragazzini. Questo è quello che può definirsi anche intimità. Condividere con altri degli aspetti di se privati e unici.

Tristezza:
Ho messo tristezza perché associo un sentimento di questo calibro alla presenza di giudizi sprezzanti e taglienti. In questa storia, la signora rappresenta la parte che non comprende e non arriva all’intimità dell’altro e per questo la reputa sciocca.
Ma non perché lo sia effettivamente, a “quelle orecchie” manca la capacità di codificare il significato che rappresentano quei suoni.
E invece di avvicinarsi con rispetto e curiosità li giudica con asprezza.

Positività:
L’uomo ha sicuramente orecchie più allenate, in un’ottica positiva non si ferma solo ad interpretare la frase misteriosa con un “che bella giornata!” ma aggiunge una nota in più, “domani sarà ancora più bello!”
Perché se può non esserci fine alle cose brutte così per logica, non c’è fine al bello, bisogna solo guardare nella direzione giusta e non avere paura di essere felici.

La parte bambina:
Il signore rappresenta anche tutti quegli adulti che invece non hanno perso la loro parte fanciullesca.
Lo sono stati e in alcune occasioni tornano ad esserlo.  
La parte bambina, è la parte che permette di sorridere, di scherzare, di pensare che nonostante le mille difficoltà la vita è un mistero meraviglioso ed è bellissimo stare al mondo.
E se la vecchia signora ha perso, o chissà se ha mai avuto, lo spirito del sapere ridere e si chiede ancora dubbiosa sulla bellezza della vita, il nostro vecchio signore non può far altro che risponderle: “Brif, bruf, braf”.

È un uomo che ha capito l’Essenza.

Quando le favole di poche righe sono piene di profondi significati.

Perché in fondo la vita è… semplicemente Viverla.

“Brif, bruf, braf”.

"Dedicato ad Anna Maria che ha lasciato dietro di se un ricordo bello".


A Mercoledi prossimo!






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