Piccoli e Grandi

“Io conosco un pianeta su cui c’è un signore Chermisi. Non ha mai respirato un fiore. Non ha mai guardato una stella. Non ha mai voluto bene a nessuno. Non fa altro che addizioni. (..) “Io sono un uomo serio!” e si gonfia di orgoglio. Ma non è un uomo è un fungo (..)”
E il piccolo principe adesso era bianco di collera.
“(..) e non è una cosa seria cercare di capire perché i fiori si danno fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente? Non è importante la guerra fra le pecore e i fiori (..)
“(..) se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda…”
Non potè proseguire. Scoppiò bruscamente in singhiozzi.
Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c’era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo “Il fiore che tu ami non è in pericolo… Disegnerò una museruola per la tua pecora... e una corazza per il tuo fiore... Io…”
(da "Il Piccolo Principe") 

Amore è empatia.
Sentire quello che gli altri sentono.
Essere tristi quando sono tristi e felici quando sono felici.
Lasciare le cose che si stanno facendo ed avere un momento per ascoltare, capire, sentire e abbracciarsi.
La storia del piccolo principe è una storia d’amore, di comprensione di Universi/diversi.
Il mondo dei grandi si scontra e s'incontra con quello dei più piccoli. Ne nasce la magia di un modo nuovo di vedere le cose: è quel raggio di sole pieno di emozioni


Commenti

  1. Grazie Barbara per il bellissimo blog che ci metti a disposizione.l'idea di associare il senso di questo blog a una pausa caffé e geniale.pillole di riflessione come tazzine di caffé.un ristoro per l'anima

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. E' proprio questo il senso. Nessuno vuole insegnare niente a nessuno. E' l'invito spassionato a fermarsi ogni tanto un attimo per quel caffè (che a noi italiani piace tanto), che ci permette di ascoltarsi e riflettere. Sembra impossibile ma non lo è...

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  2. Uscire dal nostro orticello per ascoltare e aiutare il prossimo ci permetterebbe di ricevere nello stesso momento in cui stiamo dando.la vita é fatta di interazioni che nessuna macchina potra simulare.dico questo come promemoria a me stesso perché sono il primo a restare intrappolato nel proprio quotidiano.avevo idea di comprare l'alchimista,ma penso che alla fine leggero il piccolo principe,perché i buoni valori partono da lontano.e non é detto che per crescere bisogna invecchiare,a volte forse bisogna tornare bambini e guardare con i loro occhi.grazie barbara per questi spunti di riflessione..

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    1. La storia del Piccolo Principe è uno di quei racconti che non hanno tempo; parole semplici per fatti importanti. Si parla di Amicizia, di Amore e di Crescita che implica necessariamente Separazione, Solitudine, Morte.

      Il Piccolo Principe ha la fortuna di trovare un adulto, l’Avviatore, che ha dimenticato cosa è essere bambini, ma non ha paura di provare a tornare ai suoi giorni passati.

      Lo fa con curiosità, circospezione, rispetto.

      L’avviatore e il Piccolo Principe, cominciano così a instaurare una relazione. Che è sempre qualcosa di più della somma delle loro parti.

      Ognuno “aggiungendosi” all’altro lo cambierà per sempre.

      E questo a mio avviso dice tanto…

      Puoi comprarli tutti e due!!! Anche "L 'Alchimista" di Paulo Coelho è un bel libro!
      leggere fa sempre bene!

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