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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

“La guerra per le campane” di Gianni Rodari in “Favole al telefono”

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Gianni Rodari parla nei suoi racconti parla spesso di pace. Perché ha vissuto appieno le bruttezze della seconda guerra mondiale. "La guerra delle campane" è uno dei suoi innumerevoli racconti che ha questo tema. Lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone decide, per vincere la guerra, in mancanza di bronzo per i canoni, di tirare giù tutte le campane e fabbricare un unico gigantesco canone. Tutti pronti a tapparsi le orecchie nel momento in cui il comandante ordina di fare fuoco E invece che il temibile “BUUUMMMM” che tutti si aspettavano con tanta ovatta nelle orecchie, ne esce un festoso concerto di campane. E di trincea in trincea si diffonde una melodia fatta di tanti “Din, Don, Dan”. E con ancora più grande stupore ai “Din, dan” dei cannoni, “Don” rispondono i cannoni del nemico, perché anche l’altro comandante aveva avuto la stessa idea di fabbricare con il bronzo fuso da tutte le campane, un unico grande canone. E che festa tra

IL NASO DI PINOCCHIO di Gianni Rodari da Filastrocche lunghe e corte

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Come sopravvivere alle bugie dei bambini e dei ragazzi Il naso di Pinocchio          era un bel naso-spia: cresceva a vista d’occhio se udiva una bugia. Che naso sorprendente: un naso che ci sente! Chi non conosce Pinocchio il burattino di legno, ma soprattutto chi non conosce le sue marachelle, il suo naso che si allunga ad ogni bugia? Povero babbo Geppetto che per ritrovare il suo figliolo si ritrova nella pancia di una balena!!! Pinocchio è un bambino burattino - e come tutti i bambini dice le bugie. Nei bambini piccoli le bugie ci fanno sorridere. E’ il classico esempio della bocca sporca di marmellata e la frase che l’accompagna “Non sono stato io!”. Il bambino piccolo, già a pochi anni di età comincia a capire che ci sono delle regole e che queste regole essendo il più delle volte abbastanza noiose, possono essere in qualche modo raggirate con una semplice bugia. Non sgridiamo il bambino piccolo che dice bugie, è il modo che ha per

“Avventura con il televisore” di Gianni Rodari in “Tante storie per giocare”

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Nel libro “Tante storie per giocare” Gianni Rodari inventa per ogni storia tre finali diversi che ognuno può scegliere a suo piacimento. In questa storia il signor Verucci rincasa dal lavoro, è stanco e non vede l’ora di riposare. Mentre si prepara a godere della sua tranquillità ad un certo punto strani individui si presentano di innanzi a lui. Lui che vorrebbe stare da solo, e circondato da persone!!! Una signorina annunciatrice del telegiornale, un bandito, un comandante… Nel giro di poco la sua bella casa si riempie di tante voci… grida fragori di ogni genere, e gente di ogni genere, dalle folle di affamati, ad eserciti in marcia, uomini politici alla tribuna, automobilisti bloccati dal mal tempo, sportivi in allenamento e via dicendo… Primo finale Arriva la forza pubblica chiamata dal vicino di casa allarmato da tanto rumore... Secondo finale Il signor Verducci gli balena un' idea, una fantastica idea per porre fine a tutto quel frastu

"Tanto dolore per nulla" di Gianni Rodari

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Di questo racconto mi ha colpito subito il titolo. Poi leggendola ho trovata  una storia molto carina che oggi mi dà lo spunto per parlare di indulgenza . Gianni Rodari racconta di un signore che sogna per tanti anni di avere un’ onorificenza . Finalmente, dopo diverse raccomandazioni, si accorge che il titolo che ha ottenuto contiene un errore grammaticale. E’ diventato un “cavagliere” e non un “cavaliere”. Si chiede che cosa può farci di un titolo cosi sbagliato e ne chiede un altro. Altro tempo, altre raccomandazione, altra speranza ben riposta, e altro errore, invece di ottenere il titolo di commendatore lo fanno “comendatore” con una “m” di meno… Il poveraccio si preoccupa enormemente di quello che può pensare la gente . A nulla servono le rassicurazioni della moglie che gli racconta che suo zio era “colonelo” senza “n” senza “l” ma era rispettato da tutti nello stesso modo. Il nostro uomo però non riesce a darsi pace e dal dispiacere gli